Sebbene a prima vista possano sembrare simili, in realtà vi sono grosse differenze tra l’investire in BOT o in BTP.
Infatti, sono 2 strumenti finanziari diversi che vanno studiati nei minimi dettagli, proprio per capire quale collima di più con la propria situazione patrimoniale.
Considerazioni preliminari sull’Investire in BOT o in BTP
Prima di vedere nel dettaglio le differenza tra investire in BOT o in BTP, bisogna prima fare alcune importanti considerazioni di carattere generale.
Nonostante siano considerati degli strumenti finanziari abbastanza sicuri, devi tenere conto che il rischio negli investimenti è sempre presente.
Questo, a prescindere dalla loro natura. A tal proposito, BOT e BTP sono comunque sempre soggetti alle fluttuazioni dei tassi di interesse che nessuno può prevedere con precisione matematica.
Quindi, non buttarti a capofitto in questo genere di attività senza sapere bene a cosa stai andando incontro.
Se hai già esperienza, bene. In caso contrario, affidati al tuo consulente finanziario di fiducia, proprio per farti un’idea precisa in merito alle concrete possibilità di guadagno.
Inoltre, come fanno i migliori investitori di successo, ricordati di diversificare sempre le fonti.
Così, qualora ci dovessero essere dei problemi su un fronte, almeno non rischi di perdere l’intero capitale investito.
Investire in BOT o in BTP: cosa e sono e differenze
Sia BOT che BTP sono entrambi “obbligazioni”, ossia dei titoli di debito a carico dello Stato.
Senza scendere nei dettagli tecnici, comprare queste ultime equivale, effettivamente, a scommettere sul rapporto tra i cosi detti “mercati” e lo Stato stesso.
Detto ciò, le principali differenze tra BOT e BTP sono:
- BOT: acronimo di “Buono Ordinario del Tesoro”, si tratta di un titolo di debito (in gergo detti anche “obbligazioni”) senza cedola. In pratica, si riscuote il capitale investito e relativi interessi passivi solamente al termine del periodo programmato. A tal proposito, questo può essere della durata di 3, o di 12 mesi. Vengono venduti dallo stato mediante vere e proprie aste che, solitamente, avvengono il 15 di ogni mese.
- BTP: sono i famosi “Buono del Tesoro Poliennali” e sono sempre titoli di debito che, però, maturano interessi attivi periodici, caratterizzati a scadenza a medio e a lungo termine. Non a caso, il vincolo può durare 18 mesi, così come di 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e persino 50 anni.
Come investire in BOT o in BTP
Per fare investimenti bancari con BOT o BTP devi, chiaramente, acquistare i rispettivi titoli di debito, recandoti di persona presso l’ufficio postale di zona, o presso le banche accreditate.
Volendo, però, nessuno ti vieta di acquistarli online, a patto di avere lo SPID o la Carta di Identità Elettronica.
Il successivo rimborso, poi, avviene in unica soluzione, ovvero l’investitore si vede restituire il capitale versato e gli interessi maturati.
Investire in BOT o in BTP: conclusioni
- Quando di parla di “investimenti” si intende una categoria davvero vasta che non comprende solo ed esclusivamente strumenti finanziari.
- Ad ogni modo, tra i più popolari di quest’ultima sotto-categoria, rientrano i BOT e i BTP. Sono due sigle che stanno rispettivamente per: “Buono Ordinario del Tesoro” e “Buono del Tesoro Poliennale”.
- In breve, altro non sono che dei titoli di debito il cui pagatore è lo Stato, su cui, a tutti gli effetti, “scommette” l’investitore.
- La principale differenza sta nel fatto che il BOT è detto “senza cedola” cioè non matura interessi di default annuali e ha una durata relativamente breve (3 o 12 mesi).
- Al contrario, i BTP maturano sì gli interessi annuali, ma costringono l’investitore ad impegnare il suo capitale per un periodo di tempo più lungo (da minimo 18 mesi, fino a 50 anni secondo scaglioni).
- Per concludere, ricorda che non esistono gli investimenti “sicuri al 100%”, quindi studia la strategia più corretta o, eventualmente, chiedi al tuo consulente fiscale di fiducia.